Non entro nel merito dell'utilizzo di YOUTUBE come sistema di apprendimento tecnico.
Gli stessi campioni (cito Caio Terra, su tutti), sconsigliano apertamente l'utilizzo del web, salvo poi, finita la predica, razzolare attraverso loro sistemi di insegnamento online, a pagamento.
Credo, d'altra parte, che usufruire di tanto materiale possa essere utile, in una qualche misura, sebbene non si possano acquisire varianti, contrattacchi ed alternative.
E questo è un grave limite.
Faccio un piccolo esempio personale.
Ho visto, recentemente, sul web, come viene proposto il kani basami, tecnica utilizzabile nel Combat Wrestling.
La tecnica viene proposta in quello che, un ottimo esecutore di questo movimento, mi diceva essere la modalità più facile da contrastare.
Da lui ebbi modo di conoscere direttamente la maniera più efficace di eseguirlo e, pertanto, non mi serve il web. Conoscenza diretta. La migliore.
Vedo poi tecniche spiegate in maniera prolissa, in un esercizio, spesso sterile, ridondante e pleonastico di dimostrare la conoscenza del particolare applicato al dettaglio del dettaglio.
Il dettaglio fa la differenza, molto spesso. Ma il contesto della lotta rende la sua applicazione a volte proibitiva, a meno che non si abbia avuto modo di provare e riprovare per settimane, mesi o anni. Insomma, lottare non è fare tecnica. E l'ho sentito dire non solo da ottimi maestri, ma anche da lottatori di livello.
Avere una idea della tecnica e trasferirla attraverso la propria sensibilità ed individualità è, a mio parere, il sistema migliore per renderla efficace.
Non copiare, ma personalizzare ciò che ha ispirato.
Senza perdere di vista, ancora una volta, che imitare i campioni è spesso controproducente. Proprio perché questi hanno individualizzato e creato prima di tutti per se stessi.
E senza dimenticare che, "l'eccesso di dettagli genera spesso confusione".
Vedo Roger Gracie, Buchecha, Vieira, Xande Ribeiro e mi rendo conto di quanto, più si applichi un Jiu Jitsu di solide basi e più si sia efficaci.