Chi pratica Jiu Jitsu da almeno 7-8 anni, avrà constatato, nel tempo, la trasformazione che la disciplina ha avuto nel corso di questo periodo.
Il Jiu Jitsu degli albori, era una pratica nella quale vi era il rifiuto dogmatico dell'uso della forza, mentre oggi il lavoro in palestra ed un condizionamento fisico adeguato sono divenuti accessori imprescindibili per ottenere risultati.
Lo sparring non era quasi mai inserito in round, ma era spesso "libero" e poteva proseguire a tempo indeterminato, oppure interrompersi alla finalizzazione, che era lo scopo primario del combattimento. Se ieri uno sparring nel quale non vi era stata finalizzazione poteva quasi essere considerato terminato "pari", oggi si comprende invece l'importanza di aver guadagnato posizioni di vantaggio (passaggio di guardia, monta, ecc).
Il Gracie Jiu Jitsu degli albori si è trasformato in Brazilian Jiu Jitsu, e quindi, semplicemente, in Jiu Jitsu.
Per mesi, chi ha iniziato a praticare molti anni fa, ha imparato un paio di proiezioni, generalmente "bahiana" e/o "tirata in guardia", mentre ora quasi tutti i lottatori hanno un buon arsenale anche nella fase in piedi, in grado di permettere loro di sapersi difendere anche in quella fase del combattimento. La pratica e lo sparring poi avvenivano "quasi esclusivamente" da seduti, mentre ora c'è coscienza del fatto che ogni lotta inizia in piedi.
Si comprende finalmente quanta importanza abbia saper attaccare le gambe, sia con gi che senza, anche per poter essere competitivi secondo altri regolamenti, che questi attacchi li consentono (Grappling). Quindi, apprendere una leva ad un piede o ad un ginocchio non avviene più dopo anni, ma in tempi molto più ridotti.
Il Jiu Jitsu si è evoluto ed è un pò cambiato. Oggi c'è un numero adeguato di competizioni, tutte molto ben organizzate, mentre prima le gare erano piccoli eventi locali e se si voleva partecipare a gare di buon livello era d'obbligo recarsi all'estero.
La cintura blu era quasi un traguardo e, fino ad una decina di anni fa, in tutta Italia se ne contavano meno delle dita di una sola mano. Oggi i passaggi di grado sono decisamente meno severi ed hanno una loro regolarità.
Il passatista rimpiange i tempi andati, mentre personalmente credo che il Jiu Jitsu di oggi sia migliore di quello di 10 anni fa. Sia più completo ed il livello medio di chi lotta oggi non accetta paragoni con chi lottava anni fa.
Oggi, più che mai, è un dovere aggiornarsi, imparando uno stile che non precluda la fase in piedi e che permetta di imparare a finalizzare senza troppe limitazioni.
Sorrido quando sento "era una cervicale". Importante è sapere che non è contemplata nel regolamento, che va tirata con cautela e prudenza, ma è altrettanto importante saperla fare e saperla difendere.