Più la cintura si "colora" e più si complica ottenere risultati ed eccellere.
Si alza l'asticella e si fa selezione. Chi ci crede aumenta ed intensifica il regime di allenamento, mentre chi non tiene il ritmo si "intruppa" nella massa.
Non è quello che è accaduto a Luca Anacoreta, atleta di cui ho particolare stima, avendo assistito, da lontano, ma anche in occasione di qualche seminario, alla sua crescita, cintura dopo cintura.
Sempre più impegno, sempre più gas, mai un passo indietro.
Pronto a ripartire dopo un risultato negativo, con la stessa grinta e cattiveria agonistica.
Anacoreta, a cui non devo nulla ed a cui lui non deve nulla a me, giusto per capire che si tratta di una analisi gratuita e spontanea, ha ottenuto risultati in tutte le cinture.
L'ho visto faticare con atleti con i quali, a distanza di mesi, poco più che giocava, a testimonianza del fatto che l'allenamento paga come nessuna altra moneta.
Ha staccato lottatori che solo qualche anno fa se la potevano giocare con lui.
Il tutto abbinato ad un tratto modesto e ad una vita "da atleta", qualità fondamentali per eccellere.
Mai frivolo e sempre sul "pezzo", Anacoreta vive e respira Jiu Jitsu, avendo ottenuto, con la sua caparbietà e determinazione, di poter lavorare attraverso lo sport che ama.
Mai frivolo e sempre sul "pezzo", Anacoreta vive e respira Jiu Jitsu, avendo ottenuto, con la sua caparbietà e determinazione, di poter lavorare attraverso lo sport che ama.
Ed ora è l'uomo di punta del Jiu Jitsu italiano, riconosciuto ed apprezzato anche all'estero.
E questo è motivo di orgoglio.
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