Spesso si parla dei doveri degli studenti di una Accademia, nei confronti di un Insegnante (i più bravi sono Maestri), dimenticando che, ciascun Insegnante ha, a sua volta, dei doveri, nei confronti dei propri allievi.
Credo che l'errore più comune sia quello, da parte dell'Insegnante, di dimenticarsi di essere stato, a sua volta, Allievo e, viceversa, chi pratica, dimentica che, se avrà costanza, un giorno avrà lo stesso ruolo di chi ora lo guida.
Se si osservassero in maniera più attenta, da ambo le parti, queste situazioni paradossali, molte delle problematiche troverebbero una rapida soluzione.
Vi è obbligo di lealtà da parte di chi studia, così come di chi insegna, nella stessa misura, come nella stessa misura il rispetto e l'educazione non hanno cintura.
Il Maestro, chiamiamolo così, non è un Dio. E' una persona che, in quanto tale, se non ha umiltà e misura non ha alcun valore umano.
Insegna, se è capace, che alle persone si parla guardandole dritte in faccia e non attraverso un comunicato su un social network, come fanno solo i vigliacchi.
Chi si ponga su un gradino di superiorità, prima o poi cadrà, chi, al contrario, si metterà in discussione, alla pari di tutti, magari sul gradino verrà messo, ma non per diritto, bensì per carisma, personalità e stima.
Un buon Insegnante saprà rivolgersi alle persone che lo circondano, dovrà meritarsi il loro rispetto, evitando di mettere in evidenza se stesso attraverso gesta o prodigi, bensì sapendo valutare, motivare ed esaltare il lavoro di chi lo segue.
Sta all'intelligenza degli altri apprezzare e contraccambiare queste doti. Non è un obbligo dovuto all'ornai inflazionato "Ai miei tempi mi sono fatto un mazzo così". Se te lo sei fatto, se un giorno hai vinto o hai ottenuto un successo, lascia che siano gli altri a scoprirlo, non fartene vanto personale gratuito.
Eppoi, un Maestro, se tale è (io non mi ritengo tale), è in grado di creare dei ragazzi in grado di competere e mettere sul campo quanto appreso da lui. Gli allievi sono l'espressione del Maestro e non ci si nasconda dietro il solito "non c'è gente che ha voglia".
Fesserie. Un leader trascina, non aspetta che gli cada la fortuna dal cielo. La fortuna se la cerca.
Siamo seri, ma abbassiamo le ali, TUTTI.
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