Alcuni anni fa, parlando con un ragazzo di 22 anni, circa i suoi sacrifici e le sue rinunce, questi mi rispose: "Ventidue anni li ho oggi, devo sfruttare il mio tempo al massimo".
Era quello il suo modo di esprimere la necessità di allenarsi al massimo, nel periodo migliore della sua età sportiva.
Preparare una gara con l'obiettivo di partecipare, non richiede più di un impegno trisettimanale.
Allenarsi per vincere, a qualsiasi livello, in un campionato mediamente affollato, richiede almeno una seduta doppia giornaliera, conservare energie, evitando serate e giri notturni.
Vita ritirata, buona alimentazione, riposo ed allenamento.
A tutto ciò aggiungere talento, su cui si può incidere personalmente in maniera limitata.
O l'hai o non l'hai. Ma non si creda che il talento batta il sacrificio...si commetterebbe un grave errore.
Nessuno vincerà mai un campionato di livello internazionale e frequentato, senza questi presupposti.
Il ragazzo di 22 anni era Luca Anacoreta, il miglior lottatore italiano di Jiu Jitsu.
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