Sul web si assiste ogni giorno a qualche video, che dimostra quanta abilità ci sia dietro una serie di movimenti che portano, miracolosamente e con il compagno di pratica totalmente immobile, alle posizioni più vantaggiose (schiena, monta, ecc), se non alla finalizzazione.
L'autore compie, di solito, una azione prolungata, spesso artificiosa, ma sicuramente mirabolante.
La domanda è: quante di queste azioni si vedono nelle competizioni? Quanto utile è proporre tecniche elaborate fino all'esagerazione, ad un pubblico che comprende lottatori giovani che, nei momenti di pratica libera, pedissequamente ripetono?
Un po' come se un calciatore si liberasse di tre avversari in palleggio, superasse il portiere (rimasto immobile) ed invece che depositare la palla in rete, la alzasse per segnare in rovesciata.
Il Jiu Jitsu è sì evoluzione, ma non può prescindere dalla conoscenza delle posizioni fondamentali, da cui può evolversi ed elaborarsi il gioco, ma non può accadere l'opposto.
"Vedo ragazzi che provano berimbolo e tecniche elaborate, ma che non sanno tenere una monta". Xande Ribeiro
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