martedì 17 maggio 2016

Il racconto della prima gara. Diego è oggi cintura viola


Diego è uno dei nostri ragazzi "Old School". Si allena da noi dai tempi della vecchia Kama ed ha sempre dimostrato, nel corso degli anni, semplicità, disponibilità e passione per il Jiu Jitsu.
Nonostante un serio intervento alla schiena, poche settimane dopo, era nuovamente sul tatami.
Ieri sera ho dato a Diego la cintura viola.

Voglio però che rileggeste il post che scrisse, dopo aver fatto la sua prima lotta, nel 2012.

Ho chiesto di raccogliere in un breve racconto le emozioni, la modestia, la soddisfazione e la gioia di un ragazzo alla prima gara di Jiu Jitsu. Chi scrive è Diego Betti, Accademia Kama.
Un resoconto semplice, ma molto bello ed emozionante.


La mia esperienza con il Jiu Jitsu comincia tardi nella mia vita,
infatti ho iniziato questo sport già trentenne. All'inizio il mio
approccio è stato molto semplice, ma sin da subito, sentendo i
racconti delle gare fatte da altri, qualcosa iniziava ad insinuarsi
nella mia mente, e giorno dopo giorno mi rendevo conto che anche io
avrei dovuto provare, nonostante il peso, l'età e la mancanza di
coordinazione.

A quel punto ho deciso di allenarmi un pò di più, compatibilmente con
gli impegni di lavoro,e di mettermi a dieta per perdere qualche chilo,
per poter prima o dopo poter partecipare alla mia prima gara.

L'occasione è arrivata con la gara del 6 ottobre a Montichiari.
Nonostante questa per molti non sia stata una gara importante, per me
la tensione era alle stelle. Sin dalla mattina, appena varcata la
soglia del palazzetto, le gambe iniziavano a tremare e la gola a
seccare, mentre il respiro iniziava ad essere già affannato.
Nonostante questo, l'allegria dei compagni di squadra aiutava a
stemperare la tensione.

E' ora di riscaldarsi, il fiato è molto corto ma mi rendo conto che
più mi muovo più respiro, e la cosa mi aiuta a calmarmi, anche
mentalmente. Ecco che mi chiamano, sono in coda per la mia prima gara.
Il fiato torna ad essere corto. Ascolto un pò di musica per
rilassarmi, non aiuta.

E' ora del mio incontro, guardo il mio avversario, tento un takedown,
lui fa sprawl. Mi ritrovo in guardia, tento di lavorare. La mia mente
è vuota, il fiato sempre più corto, ho un gancio dentro tento di
raspare, lui fa base, niente da fare. Lavoro ancora, prendo un bavero,
profondo, ho uno strangolamento a portata di mano, provo a chiudere,
ma la mia guardia è aperta non riesco a concludere. Inizia a lavorare
lui, tenta di passare una, due, tre volte, riesco sempre a tornare in
guardia. Di nuovo, provo a raspare. Di nuovo, niente da fare. Riprovo
a strangolare in un movimento scoordinato, lui mi passa ma non
stabilizza. Da capo. Lui di nuovo tenta di passare, stavolta è lui ad
essere scoordinato, gli prendo il braccio ma la mia leva non è pulita,
rientro in guardia. A questo punto si alza, si muove tenta di passare,
io chiudo la mezza. Tenta di lavorare, ma la gara è finita.

Vince lui per due vantaggi, ma sono contento. Tutta la tensione del
prima della gara è sparita, riesco perfino a respirare. La mia prima
gara è andata.
Un'esperienza piccolissima nel mondo del Jiu Jitsu, un'esperienza
epica per un vecchio sognatore.

Il viaggio di ritorno è molto allegro, non c'è più nessuna tensione e
già si parla della prossima gara con un gruppo di "scoppiati".

Devo ringraziare Dino e tutti i compagni della Kama che mi hanno
aiutato in questa esperienza, mi spiace solo di non averli ripagati
con una vittoria. Continuerò ad allenarmi, certo che un giorno
arriverà anche quella.

Grazie a tutti,
Diego

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