Uno dei problemi maggiori, fino a pochi anni fa, era quello del cambio generazionale nelle accademie di Jiu Jitsu, spesso frequentate da persone, anche cinture bianche, di mezza età o poco meno.
I tempi sono cambiati, soprattutto in questi 3/4 anni.
Chi è sopravvissuto ed ha tenuto duro in questo lasso di tempo, oggi appartiene a coloro che sono tra i migliori, anche al di fuori dei nostri confini.
Se si osservano coloro che spiccano, in Italia, quali migliori lottatori, si vedrà che il tratto comune è la continuità e la perseveranza.
Esiste un piccolo esercito di cinture viola e marroni il cui livello tecnico è particolarmente alto e tale da poter permettere competitività anche in ambito internazionale.
E sotto spingono alcune cinture blu di altissimo livello.
Già un paio di anni fa avevo anticipato che questa trasformazione si sarebbe compiuta in tempi molto brevi.
Al prossimo Europeo molto probabilmente non parteciperà alcun nostro atleta che provenga dalla vecchia sede Kama.
Ed è già accaduto anche in altre trasferte recenti.
Credo, al di là di tutto, che sia un segno positivo di un cambiamento in atto, un cambiamento generazionale che sta avvenendo anche grazie al supporto degli "anziani", che tanto hanno contribuito nel passato, recente e non.
Ma, per andare avanti, oltre ogni romanticismo, è necessario che esista un ricambio, sinonimo di vitalità e di capacità di creare nuove leve che possano assicurare continuità all'Accademia.
Nel Jiu Jitsu che corre veloce, un anno è un tempo lunghissimo.
Nessun commento:
Posta un commento