Credo, ma è questo solo il mio punto di vista, che per creare un ambiente sereno e coeso, in cui si riconoscano i rispettivi ruoli, sia quello di interagire in maniera intelligente e comprensiva delle competenze che, all'interno del gruppo stesso, ciascuno ha.
L'errore che spesso viene commesso, da parte di chi insegna, è quello di confrontarsi con un allievo, considerandolo in funzione della cintura o dell'abilità che possiede. Parlare ad una cintura bianca NON pensando che quel praticante un giorno sarà anch'egli un insegnante, ma considerandolo come un semplice "apprendista" è un errore grave, quanto lo è quello di chi, da studente, si rapporti al suo insegnante con un atteggiamento di scontro, NON sapendo o non pensando che un giorno quel ruolo potrà essere il suo.
Si ricordi poi che l'insegnante ha l'obbligo, che spesso egli stesso vanta, di insegnare a chiunque, ricevendo in accademia qualsiasi praticante o appassionato, indipendentemente dal talento, dal livello e dalle abilità personali.
L'allievo ha invece la possibilità di scegliere il proprio insegnante.
Ed anche questa considerazione, se analizzata, ha un peso notevole.
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