La cultura degli alibi. Così la infinitiva Julio Velasco, Commissario Tecnico argentino della Nazionale Italiana di Pallavolo negli Anni Novanta. Il più vincente tra tutti.
Ovvero quella impostazione mentale e "culturale" che permetteva di trovare sempre e comunque una "motivazione" o una giustificazione, appunto, ad una prestazione scadente, ad un errore o a qualsiasi altra situazione.
E' l'impostazione di chi dice o, ormai più frequentemente scrive "onore al mio avversario, anche se ho lottato infortunato", "massimo rispetto, anche se credo che se avessi...", oppure ancora "la differenza di peso (di età) si è fatta sentire", "se avessi sfruttato quella occasione, l'incontro sarebbe stato diverso".
Si potrebbe proseguire per ore.
La realtà è invece che hai accettato di misurarti sapendo che avevi più anni, meno peso, sapendo che le circostanze determinano l'esito di un confronto, una volta a favore ed una volta a sfavore.
Giustificarsi è sempre il peggiore dei modi per motivare una prestazione e questo, almeno per me, credo valga in qualsiasi circostanza della vita.
Si agisce, si fa, indipendentemente da se e ma. E forse così avremo la capacità di vincere su uno più giovane, più allenato o più pesante.
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