La gioventù contemporanea è esposta alle critiche di chi giovane non è più, esattamente come accadeva, al contrario, 10 o 20 anni fa.
E' un ciclo, che parte da Cicerone, che scriveva di queste cose oltre 2000 anni fa.
E' certo però un fatto. Oggi i giovani hanno più timori ed insicurezze di quanto non accadesse al tempo dei loro padri o nonni e questo per svariati motivi, che vanno ben oltre il solito "conflitto generazionale".
Una palestra è un luogo sociale, spaccato del mondo e del tempo in cui viviamo e, pertanto, un campione ed una testimonianza valida.
Chi frequenta una palestra, un corso ed uno sport da combattimento, lo fa per disparate ragioni. In maniera semplicistica lo si fa per imparare a difendersi, per stare in forma o per conoscere nuove persone, se non per combattere nel senso proprio del termine.
Per imparare a combattere, bisogna praticare e, spesso, mi accorgo di quanto timore vi sia nel praticare con un po' più di decisione. Oppure capita di assistere a chi leone lo è, ma con i più' deboli, salvo rientrare nell'ovile al cospetto dei più tosti.
Ho sentito ragazzi fermarsi dagli allenamenti per problemi minimi o saltare un allenamento per ragioni che definire banali è riduttivo.
Mi domando come possano, un domani, difendere la propria famiglia, un proprio diritto od una proprietà quando manchi in maniera così evidente determinazione e volontà. E mi domando se, oltre a sopracciglia rifatte ed abbigliamento alla moda non sia conveniente abbinare anche un po' di coraggio e determinazione.
Se poi si pensa, terminati gli studi, di avere a disposizione 20 ore per fare compere, dedicarsi alla famiglia e risolvere le mille incombenze quotidiane, beh, sono certo che si rimpiangeranno i tempi in cui si era studenti.
Ragazzi, un po' più di nerbo, non per gli altri, ma per voi stessi.
E spero che frequentare una Accademia possa servire anche a questo.