Negli scorsi giorni, tre italiani hanno lottato ad Abu Dhabi, circuito di Jiu Jitsu professionistico, peraltro aperto non solo a chi superi le selezioni, ma anche a chi desideri prendervi parte a spese proprie.
Tomasetti ha ottenuto il 2° posto nella categoria di peso, nelle cinture marroni, mentre Anacoreta e Franceschini, pur non ottenendo il podio, possono vantare di aver lottato e di essersi misurati, nello stesso evento, con personaggi del calibro di Leandro Lo e Buchecha, entrambi affrontati da Luca, nella categoria e nell'Assoluto.
Sono questi gli appuntamenti e le competizioni che segnano la differenza tra chi fa Jiu Jitsu e chi lo pratica.
Esistono mille impegni che ci possono sottrarre a queste competizioni, non ultima quella legata al denaro ed alle spese che occorrono per affrontarle.
Ma la differenza consiste proprio in questo. Per passione si fa tutto e, purtroppo, molto di più si fa per soldi. Ma è attraverso la passione e la voglia di fare ciò che amiamo fare fino in fondo che dimostriamo a noi stessi di essere persone libere.
Pratichiamo Jiu Jitsu e, se non altro, fra un secolo, avremo dei ricordi e non dei sogni.
Anche se il Jiu Jitsu ci insegna ad inseguire i nostri sogni, ma per farli diventare ricordo.
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