venerdì 30 gennaio 2015

Il Maestro Ottavio Tazzi


L'immagine riprende uno dei momenti più tipici e caratteristici del Maestro Tazzi: le ripetute al sacco. Contava ogni ripetizione con un piccolo pezzo di ferro, simile ad un pesetto, che spostava di volta in volta, controllando i tempi con gli occhiali sul naso.
Il Maestro Tazzi è stata una delle persone più importanti nella mia vita. Sono diventato ragazzo e più maturo anche grazie a lui, nell'età fra i 16 ed i 22 anni, che solo dopo ti accorgerai essere stati il tuo tempo migliore, ma che, nel momento in cui li vivi, ti sembrano essere orribili.
Un Uomo ed un Padre, per un manipolo di ragazzotti, spesso accomunati dai problemi vissuti nel silenzio del proprio intimo.
Si vedevano e, talvolta, ci si allenava con i campioni. Si combatteva consultando il proprio nome, il peso, la data ed il luogo su una lavagnetta, anche con preavvisi di tre o quattro giorni "perché un dilettante deve sempre essere pronto ed in peso". Non esisteva preavviso e non ti veniva richiesto alcun parere sull'avversario.
Ottavio Tazzi è' stato un Uomo a cui ho voluto bene, sebbene abbia parlato con lui in poche occasioni, chiuso nel riserbo di un ragazzino che vedeva in lui una persona già avanti negli anni.
In macchina, verso il match o di ritorno, mi raccontava dei pugili che ammirava e di quelli che gli avevano dato più soddisfazioni.
Dopo una sconfitta, mai un rimprovero. Ero uno dei tanti ragazzotti che vincevano e perdevano, in un periodo in cui non esistevano solo vincitori. 
Il tuo risultato non eri tu a descriverlo, ma finiva su BOXERING, con un breve commento del giornalista e non c'era tempo di stare a lagnarsi.
Lo chiamavo Maestro e, per me, era importante vincere per non deluderlo. Per anni il mio peso è sempre stato lo stesso, così come il mio modo di allenarmi, conducendo una vita di sacrifici, ancora ragazzino.
Potrei scrivere per ore, ma credo di aver detto quanto sentivo di dire su di un Uomo che ha dato tanto allo sport ed a me.
Non sono diventato un campione, ma ho imparato tanto e sono orgoglioso di essere stato un Pugile.

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