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mercoledì 11 settembre 2013

Difesa Personale


Oggi secondo appuntamento con il corso di Difesa Personale. Niente cose strane, niente disarmi da bazooka puntati alla tempia, ma un corso che si prefigge, come obiettivo, quello di approfondire il discorso di Difesa personale ed Autoprotezione in maniera completa, senza troppi voli pindarici, ma con concretezza e con l'obiettivo di trasmettere la consapevolezza e le cognizioni utili per saper gestire una situazione di pericolo portata alla propria persona o di chi ci è vicino.
Attraverso questo percorso, conosceremo il Jiu Jitsu Brasiliano e, forse, siamo i primi a proporre un corso di Difesa Personale imperniato su questa Arte Marziale, che va oltre l'aspetto sportivo.
Provare non costa nulla..dalle 20 alle 21.20.

giovedì 5 settembre 2013

Si comincia alle 10: occhio alle proposte


Dalle 10 si comincia. Tutti i giorni.
Lunedì e Giovedì cominceremo ad avviare, dalle 10.30 alle 11.30, il corso di Difesa Personale, particolarmente indicato per chi lavori al pomeriggio, per donne e per chi voglia allenarsi sul presto.
Sempre di Lunedì e Giovedì, dalle 13 alle 14, Jiu Jitsu. Anche in questo caso, le classi sono ideali per turnisti, per chi lavori di pomeriggio/sera e per chi voglia allenarsi di più.

Ricordo che per chi può solo allenarsi di mattino, offriamo delle agevolazioni imperdibili. Passa o chiamaci per avere informazioni!!

mercoledì 4 settembre 2013

Oggi Difesa Personale


A partire da stasera, dalle 20 alle 21.15, proporremo un corso di Difesa personale, basato sul Jiu Jitsu Brasiliano, che nasce originariamente come strumento per difendersi da un aggressore più forte e pesante.
Il Jiu Jitsu nasce per assicurare la difesa per strada e si è poi evoluto nella direzione sportiva, ma mai dimenticando la propria matrice originaria, grazie anche alla famiglia Gracie, fondatrice di questa Arte.
Il JiuJitsu Brasiliano ha dimostrato la propria efficacia all'interno di combattimenti senza alcuna regola, prima in Brasile e quindi negli Stati Uniti.
Provare non costa nulla...

domenica 1 settembre 2013

Difesa Personale (Jiu Jitsu)


Tutti i Lunedì e Giovedì, corso di Difesa Personale, secondo il metodo del Jiu Jitsu Brasiliano, Arte Marziale che trae le sue origini per sopravvivere contro avversari più grossi e forti, sapendo affrontare le insidie della strada.
Offriremo due corsi, il Lunedì e Giovedì, dalle 10.30 alle 11.30, particolarmente indicato per donne e studenti universitari che vogliano avvicinarsi al Jiu Jitsu per imparare a difendersi.
Un altro corso, serale, il Mercoledì, dalle 20 alle 21.15.
L'obiettivo del corso non è quello di creare falsi modelli di super eroi, abili ad affrontare una pistola puntata alla testa o un coltello alla gola, bensì persone consapevoli dei propri strumenti, sicure e capaci di affrontare una situazione pericolosa, senza correre rischi per la propria incolumità.
Il corso prevederà una parte di condizionamento, in grado, tra l'altro, di migliorare le capacità fisiche di chi partecipa alle classi, una parte tecnica e, nel prosieguo del corso, anche un momento di pratica, in cui, in sicurezza e realismo, tutti potranno abituarsi al confronto.
Prova sarà gratuita.

lunedì 26 agosto 2013

Difesa Personale per tutti


Come già anticipato nei giorni scorsi, nella prossima stagione proporremo un corso di Difesa Personale che avrà come base il Jiu Jitsu Brasiliano, che è un'Arte Marziale nata primariamente come strumento per l'autoprotezione e la sopravvivenza per la strada.
Il Jiu Jitsu Brasiliano è stato poi progressivamente sportivizzato, ma non ha perso la sua matrice originaria: quella di permettere all'uomo ed alla donna di sopravvivere all'aggressione di un avversario più grosso e più forte.
Spesso le donne sono coloro che si trovano, per prime, a dover affrontare questo "gap" fisico. Il Jiu Jitsu è pertanto particolarmente indicato per il "gentil sesso". Il Jiu Jitsu basa la sua efficacia sulla pratica (confronto con un avversario non collaborativo).
Ma l'efficacia del Jiu Jitsu, è stata ampiamente dimostrato nei confronti senza regole, organizzati nei primi Anni Novanta, quando Royce Gracie, un uomo di 80 kg, che affronta avversari 30-40 kg più pesanti di lui e li sconfigge con gli strumenti del Jiu Jitsu.
Di seguito, una dimostrazione di Jiu Jitsu:

lunedì 19 agosto 2013

La Difesa Personale che conosciamo


Nel corso degli anni ho avuto modo di conoscere almeno un paio di sistemi di Difesa Personale, da cui ho tratto utili insegnamenti e che, però, mi hanno permesso di definire due convinzioni: la prima è che, innanzitutto, in un contesto di difesa personale, è fondamentale ed imprescindibile un deciso approccio psicologico ed il secondo è che l'assenza di qualsiasi forma di contatto fisico (le tecniche si provano in maniera collaborativa), non permette di acquisire sicurezza nei propri "strumenti".
In definitiva, i due concetti sono legati l'uno all'altro.
Il Jiu Jitsu Brasiliano, a cui mi sono avvicinato per ultimo, nasce con lo scopo principale di permettere al più debole di difendersi dal più forte, indipendentemente dalla differenza di peso, di età ed atletismo. Tutto ciò lo rende perfettamente utilizzabile da persone non più giovanissime, da donne e da persone di ridotta taglia fisica.
Il Jiu Jitsu è stato provato e testato nelle pericolose strade brasiliane e si è rivelato l'arma vincente nei confronti senza regole.
Un metodo che punta ad ottenere la resa dell'aggressore attraverso l'applicazione di leve articolari, immobilizzazioni, soffocamenti e strangolamenti, secondo quanto trasmesso dalla famiglia Gracie, di cui ho avuto modo, per primo in Italia, la fortuna di conoscere in due seminari il personaggio che l'ha resa celebre negli Anni Novanta, a livello globale: Royce Gracie
E' per questi motivi che terremo un corso di Difesa Personale imperniato sul Jiu Jitsu e puntiamo a diffonderlo anche tra le donne.
Un altro vantaggio è che, affiancato al Jiu Jitsu per la difesa, vi è la possibilità di partecipare alle classi di Jiu Jitsu sportivo.
A breve orari delle classi, una delle quali, rivolta al pubblico femminile, contiamo di strutturarla in mattinata/primo pomeriggio.


Un esempio di Jiu Jitsu per la difesa personale delle donne:

venerdì 23 marzo 2012

Difesa Personale e Combattimento


L'argomento del titolo si presta a molteplici provocazioni ed alle più disparate interpretazioni.
Chi scrive ha avuto una brevissima esperienza nell'ambito della Difesa Personale, però forse sufficiente per consentire una analisi dei differenti aspetti che caratterizzano un confronto sportivo ed uno non sportivo, tra ciò che potrebbe funzionare e ciò che più difficilmente potrebbe servire. Questa analisi è pertanto molto personale e si presta a qualsiasi critica.
Innanzitutto è bene distinguere tra Difesa Personale/Autoprotezione e confronto all'interno di regole sportive.
Nel combattimento esiste un "rito": il ring (tatami, gabbia, ecc), un gong che sancisce l'inizio e la fine delle ostilità ed una serie di regole da rispettare; i combattenti hanno poi quasi sempre lo stesso peso. Al gong di inizio combattimento i lottatori alzano la guardia e si preparano, proprio secondo uno schema rituale. Studiano come avvicinarsi ed allontanarsi dalle aree pericolose (corde, bordo materassina, parete della gabbia) e si interrompono alla fine della frazione. E' un rito vero e proprio, che si consuma in una dimensione spazio/temporale.
Nello scontro in strada non vi è nulla di rituale o prestabilito. Non si conosce che cosa potrà mai fare l'aggressore o l'aggredito e non si conoscono punti di forza e di debolezza. Non esiste dimensione spazio-temporale e nulla è sancito da regole, il cui rispetto sia garantito da un arbitro. Si deve fronteggiare una serie infinita di variabili.
In condizioni di questo tipo, spesso il fine ultimo della preda è la sopravvivenza. Premetto che questa analisi si focalizza su di un confronto uno contro uno, senza utilizzo di armi, ma prova a considerare un confronto tra due persone disarmate.
Ritengo però che se è vero che in un  caso esiste uno schema, mentre nell'altro tutto è imprevedibile ed incalcolabile, ciò che può determinare la differenza, più che il patrimonio tecnico acquisito, sia l'allenamento mentale e la componente psicologica. Ora, allenare la mente a situazioni di stress indotto, simulando situazioni imprevedibili è quanto di più complesso si possa chiedere ad un addestratore. Anche la situazione più estrema, contestualizzata in un allenamento, quindi virtualmente estranea a reali pericoli, fornisce quella pur minima sicurezza che la realtà non assicurerebbe mai. In un contesto addestrativo non potrebbe o non dovrebbe mai accadere che si verifichi un incidente e questo aspetto rappresenta la lacuna più evidente di un qualsiasi sistema di difesa o autoprotezione. A conti fatti, addestrarsi senza che l'imprevedibilità diventi effettivamente un pericolo per la nostra incolumità, conduce anche un ottimo metodo per difendersi nell'ambito del rito, della codificazione.
Chi si allena in una qualsiasi disciplina da combattimento, in cui sia possibile misurarsi a contatto pieno (sia essa di lotta, di colpi o altro), potrà invece, pur nel già detto sistema codificato, esprimere una situazione quanto più prossima alla realtà, essendo l'avversario disposto ad usare il massimo della forza e delle sue abilità per batterlo.
Ed avere creato l'abitudine a gestire situazioni di stress e pressione certamente agevola la gestione di una situazione che pur metta a repentaglio la nostra sicurezza.
Detto questo diventa peraltro ridicolo chiedere ad un esperto di Difesa Personale di misurarsi in una gabbia, dal momento che la ritualità e la codificazione del combattimento renderebbero facile preda lui, abituato a schemi mentali completamente differenti, se non alla fuga (intesa con finalità difensive e non di codardia). Risulta però altrettanto ridicolo sentirsi dire che "io posso mettere le dita negli occhi e colpire i genitali", dal momento che, queste azioni, sono istintive e praticabili da chiunque, anche senza addestramento.
A conti fatti credo che esistano dei serissimi professionisti nell'ambito della DP, così come metodi davvero estremi ma che, d'altro canto, nella maggior parte dei casi il sistema migliore per avvicinarsi ad una situazione realistica sia quello di combattere e non di addestrarsi tra compagni di allenamento, ai quali non si può sferrare una gomitata in faccia o un calcio ai genitali durante la pratica.
Si potrebbero sviluppare moltissimi altri argomenti, ma credo non sia questo il luogo più opportuno, dal momento che se ne potrebbe parlare per intere giornate.