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A 40 anni e mezzo, Fedor torna a combattere contro Matt Mitrione, a Bellator.
Il miglior Fedor appartiene a molti anni fa, ormai. In questi ultimi anni ha subito sconfitte, anche pesanti, ha battuto avversari mediocri ed ha vinto battendo avversari di basso profilo, ma soffrendo oltre ogni legittima aspettativa.
A Bellator se la vedrà con Mitrione, sicuramente un fighter che, anni fa, non avrebbe impensierito il russo, ma che oggi, con la sua statura, il suo peso e la sua potenza potrà creare più di un problema.
Si tifa Fedor, ma avremmo preferito non rivederlo combattere.
Fedor è apparso l'ombra del grande campione che è stato per almeno un decennio.
A mio parere il match non lo ha vinto, avendo perso nettamente il 1° round (10-8) ed essendosi però aggiudicato i due successivi (10-9).
Tra le opinioni più curiose ve ne è peraltro una: Fedor non meritava di vincere, perché andava fermato per KO tecnico nella prima ripresa, quando è apparso in grandissima difficoltà e, probabilmente l'arbitro avrebbe potuto stoppare senza essere accusato di averlo fatto frettolosamente.
Resta il fatto che non l'ha fatto e l'esito dell'incontro gli ha dato pienamente ragione.
Fedor si è rialzato, ha concluso il round ed ha vinto in maniera netta i due successivi.
Quindi, dire che ha vinto immeritatamente ci sta, dire che lo ha vinto immeritatamente perché andava fermato prima, quando poi ha ribaltato la situazione è assolutamente ridicolo ed anzi ha dimostrato che, se fosse stato interrotto, avrebbe perso un combattimento che i fatti hanno dimostrato potesse vincere.
A margine, mi piace rimarcare lo straordinario cuore e coraggio di questo grandissimo atleta, che può essere d'esempio per chiunque intenda fare questi sport, aspirando ai massimi livelli.
Ora, noi tutti, ci auguriamo che Fedor lasci lo sport, a cui si è dedicato per oltre 15 anni e che pestaggi così prolungati non si verifichino laddove non ci sia un livello di professionismo così alto.
Altro match per Fedor, colui che è stato il più dominante tra il 2000 ed il 2010.
Ma il Fedor attuale, di cui si vocifera di un prossimo debutto nell'UFC, è apparso l'ombra del campione che fu.
In grave difficoltà con Maldonado, un fighter di buon livello, ma ormai ampiamente in fase calante, il russo ha, peraltro, dimostrato un cuore ed un coraggio impressionanti, soprattutto nel primo drammatico round, in cui ha provato solo a rimanere nel match.
Ha poi dominato le due riprese seguenti, rischiando poco ed amministrando l'incontro, spingendo in sporadiche occasioni.
Match vinto per decisione a maggioranza (una vittoria per lui e due pareggi), anche se forse il risultato della gabbia è stato un pareggio.
Fedor Emelianenko, dopo tre anni e mezzo di inattività, rientrerà il 31 Dicembre prossimo, nel Rizin FF, evento giapponese che si ripropone di portare le MMA giapponesi ai fasti di dieci anni fa, ai tempi dell'indimenticabile PRIDE.
L'avversario del trentanovenne russo, sarà Jaideep Singh, avversario modesto, con un passato nella kickboxing e due sole uscite, vincenti, nelle MMA.
Difficile attendersi un avversario di livello per Fedor. Ed anche auspicabile, considerato che sarà difficile rivedere un Fedor migliore di quello che ha lasciato nel 2012, che già era nettamente declinante rispetto a quello di cinque anni prima.
Notizie di queste ultime ore informano che Fedor sta per rientrare nelle MMA.
Fedor non combatte da tre anni, ritiratosi dopo tre vittorie con avversari piuttosto modesti.Successi preceduti da tre sconfitte di fila, una per sottomissione e due per ko/TKO.
Rimango dell'idea che i rientri siano un male per l'immagine di chi combatte, se si escludono rari casi. Un fighter di quasi 39 anni non può essere meglio di quanto non fosse a 10 anni fa.
Ma Fedor è un grande nome e, di certo, muoverà interesse intorno al proprio nome.
Non resta che attendere con chi e dove combatterà.
Se si tratterà di un solo match, può darsi che farà bene, ma se intende mettersi in gioco, ad alto livello, tornerà a perdere.
Jon Jones trovato positivo alla cocaina, Anderson Silva agli steroidi, GSP un grandissimo che ha vinto gran parte dei suoi match amministrando il vantaggio e giungendo alla decisione dei giudici.
Fedor ha vinto e perso solo combattendo, dopo 10 anni di imbattibilità, annichilendo tutti i migliori del suo tempo (Minotauro 2 volte e Cro Cop su tutti), battendoli sempre sul loro terreno preferito, senza mai fare troppi calcoli, ma lottando sempre in maniera aggressiva e propositiva.
Poche chiacchiere, umiltà ed un grandissimo talento.
In una recente dichiarazione, Scott Cocker, il "boss2 del Bellator, ha dichiarato che non esiste alcun fighter che la sua Compagnia non possa mettere sotto contratto.
Le voci di questi giorni riguardano un possibile interessamento a Brock Lesnar, che diede vita ad una enorme svolta, all'UFC, fino al 2011, salvo poi abbandonare il buon Dana White, per tornare al Wrestling Professionistico.
L'interessamento è invece esplicito nei confronti di Brock Lesnar, che rifiutò sempre e comunque di andare all'UFC.
Mi auguro che l'operazione non vada in porto, perché credo che il russo abbia già espresso il meglio, ma il fatto testimonia di come i rapporti di forza stiano progressivamente mutando tra il Bellator e l'UFC, che ha ripreso, pochi giorni fa, come cavallo di ritorno, il vecchio Quinton Jackson, anch'egli in declino.
E' questo l'ultimo match disputato da Fedor Emelianenko, autentica icona delle MMA, per un decennio.
Il match si svolge nella straordinaria cornice dell'M-1 Global, evento nel quale Filip Kotarlic se la vedrà con Muslim Salikhov, in quella che si prospetta come una trasferta durissima, ma straordinariamente avvincente.
Guardate l'incontro, ma anche e soprattutto l'atmosfera all'interno della quale si svolge. Alla presenza di Putin.
I secondi iniziali del video dicono tutto di questo campione, amato e rispettato da tutti. Il saluto dei grandissimi delle MMA, l'applauso e l'inchino di Anderson Silva. Mai una polemica, mai una parola sopra le righe. Umiltà e determinazione in un fisico normale, quanto straordinariamente efficace e funzionale per le MMA.
Completo in ogni area del combatimento, Fedor non ha avuto bisogno di combattere nell'UFC per essere protagonista. Ha battuto il miglior Minotauro per due volte, dominandolo in piedi ed a terra. Ha battuto il miglior Mirko Cro Cop, mettendolo in difficoltà in piedi, nonostante fosse il più forte striker in circolazione.
Fedor Emelianenko, è stato il fighter di MMA che, personalmente, ho apprezzato ed amato di più, per il suo tratto modesto, così lontano dal caos mediatico, necessario oggi per guadagnarsi una ribalta.
Fedor ha rappresentato l'icona di chi combatte nel ring...e basta.
Ed in questa maniera si è guadagnato l'apprezzamento ed il rispetto di tutti.
Sebbene proveniente da un lungo periodo di imbattibilità, sarà questo match a consacrare Fedor in maniera definitiva.
Fedor affronta il miglior Peso Massimo di quel periodo: Antonio Rodrigo Nogueira, specialista di Jiu Jitsu e Campione in carica del PRIDE. Il match sarà una battaglia senza quartiere, in cui Fedor dominerà in lungo e in largo, imponendo il suo devastante Ground and Pound e la sua ferocia agonistica ed atletica.
Minotauro, dal canto suo, strabilierà tutti per l'incredibile capacità di incassare i colpi del russo.
Dopo questo match, Fedor incontrerà altre due volte il brasiliano. Nella seconda occasione il match verrà fermato e decretato "no contest", a seguito di un profondo taglio che Fedor si era causato, in maniera fortuita.
Nel terzo incontro, Fedor, ancora una volta, imporrà la sua superiorità e si avvierà verso un lunghissimo dominio, durato per molti anni.
Ci sono voluti 1 minuti e 24 secondi a Fedor Emelianenko per mettere KO Rizzo, il rivale brasiliano che lo affrontava a Mosca, all'interno dell'M-1.
Il match ha avuto un inizio molto prudente da entrambe le parti. I due hanno prevalentemente girato al largo, tenendo la lunga distanza.
Il match ha avuto il suo epilogo allorchè Fedor è entrato con un gancio destro ed un gancio sinistro, in combinazione, seguito da un paio di colpi al suolo, con l'avversario ormai spento, prima dell'intervento dell'arbitro.
Folla in delirio e, aggiungo, è sempre un piacere veddere Fedor vincere.
Il 21 Giugno torna Fedor. Dopo le vittorie su Ishii e Jeff Monson, entrambi due lottatori puri, il primo medaglia d'oro nel Judo, con un traumatico passaggio nelle MMA, il secondo un quarantenne sufficientemente bollito da non creare particolari problemi.
Rizzo rappresenta l'avversario ideale per allungare la striscia positiva del russo. Ha un passato di livello, può essere considerato uno striker, ma è molto completo, sebbene non ai massimi livelli. E' poi sufficientemente logoro da non rappresentare una effettiva minaccia neppure per il Fedor di oggi, la cui cattiveria e voglia sono ormai in netto declino.
Fedor, ancora una volta, combatte in Russia. Potrebbe essere il suo ultimo match, e sarebbe questa una buona notizia, ma credo che ciò avverrebbe solo in caso di sconfitta; comunque sia, non credo abbia ancora molto da spendere, a meno che il suo management non continui a perseverare in una prudente scelta dei suoi avversari, in maniera da monetizzare senza correre troppi rischi.
Difficile pensare che il brasiliano, che ebbe il suo periodo migliore almeno una decina di anni fa, possa portare qualche pericolo a Fedor.
Se Fedor è libero di gestire le proprie sorti, avrà compreso che, come per tutti, anche per lui è giunto il capolinea e potrà essere un ottimo ambasciatore per questo sport, di cui è stato un vero imperatore per almeno un decennio, non solo per l'abilità di fighter, ma anche per il profilo sempre lontano da polemiche e per il suo stile ed il suo carisma unici che gli hanno fatto guadagnare il rispetto e l'ammirazione anche dei suoi avversari.
Se invece continuerà, saremo costretti ad assistere, come spesso accade, alla sua triste parabola.
Torna Fedor, dopo la schiacciante vittoria su Ishii, nel match di Capodanno, in Giappone. Dopo tre brucianti sconfitte, Fedor ha battuto Monson ed Ishii, due avversari davvero modesti, se paragonati al valore ed al talento del miglior Emelianenko.
Ora, a sfidare il russo, a casa sua, sarà Pedro Rizzo, un fighter in evidente declino, che ha probabilmente espresso il meglio almeno una decina di anni fa.
Match in Russia e vittoria di Fedor quasi scontata, in un incontro che, almeno sulla carta, ha pochissimo da dire e pochissimo da aggiungere al palmares ed al curriculum del Peso Massimo russo.
Fedor torna in Giappone, dove è una leggenda, dopo qualche anno di assenza. Si trova contro Satoshi Ishii, che dopo l'oro Olimpico nel Judo a Pechino 2008, ha tentato l'avventura nelle MMA.
Quello del DREAM doveva essere un match facile, sulla scia di quello con Monson, del Novembre scorso, e così è stato. Monson ed Ishii hanno in comune l'incapacità di creare pericoli in piedi, dove Fedor sa ancora dire la sua.
Il match è durato un paio di minuti e mezzo, durante i quali il russo ha colpito con serie veloci e potenti il suo avversario. Low kicks e tre-quattro colpi a due mani. E' successo in almeno quattro occasioni, fino a quando la combinazione è risultata vincente: destro dritto in pieno volto, sinistro e destro alla testa ed Ishii va al tappeto.
Fedor, comprendendo che il ko è definitivo, evita di avventarsi al suolo.
Vittoria facile, come nelle premesse.
Ma quali saranno i piani futuri di Fedor e l'obiettivo della sua carriera? Questo resta tutto da chiarire.
Il 30 e 31 Dicembre botti di fine anno a Las Vegas e Tokyo.
L'UFC propone uno dei match più a lungo attesi, quello fra Overeem e Lesnar. Overeem sancisce il suo ingresso nell'UFC nel migliore dei modi, affrontando, immediatamente, uno dei Pesi Massimi più conosciuti.
L'olandese ha cambiato campo di allenamento, manager e squadra. Combatterà con qualche problema extra-sportivo (salute della madre e continue richieste di test anti-doping). Lesnar, dal canto suo è più popolare che attivo all'interno dell'organizzazione, avendo combattuto solo tre volte nell'ultimo triennio, l'ultima delle quali perdendo con Velazquez prima del limite.
Overeem, al contrario, è sempre stato estremamente attivo, combattendo sia nelle MMA che nel K1. E' un fighter molto completo, nello striking e nel lavoro al suolo ed è fisicamente fortissimo, mentre Lesnar ha un wrestling invidiabile, è anch'egli molto forte, ma ha uno striking quasi nullo ed una fase al suolo molto inferiore al suo avversario.
Non credo che Lesnar riuscirà a portare a casa la pelle ed immagino che finirà ko. L'americano ha la sola possibilità di vincere portando a terra l'avversario, per poi batterlo in Ground and Pound, se non quella di indovinare uno scambio fortunato. Ma Overeem ha uno striking molto pericoloso e tentare questa operazione, soprattutto se disperatamente, potrebbe esporlo a rischi fatali.
La vigilia di Capodanno, Fedor torna in Giappone, Paese che lo ha amato per quasi un decennio, la metà dei quali trascorsa nei fasti del Pride. Se la vede con Satoshi Ishii, Medaglia d'oro olimpica nel 2008, nel Judo.
Ishii non ha mai impressionato nelle MMA e non è mai sembrato perfettamente a suo agio in quel contesto. Anch'egli ha uno striking quasi nullo, ma sicuramente ha proiezioni e posizioni al suolo che potrebbero impensierire un Fedor non al top della condizione.
Il russo rimane comunque favorito, se non altro per avere una esperienza nelle MMA decisamente superiore all'avversario ed un arsenale molto più vario e completo.
Se Fedor non vorrà correre rischi si porterà a casa la vitoria per decisione, se invece sarà in condizione e vorrà rischiare, anche in questo caso non è da escludere una soluzione prima del limite.
Fedor Emelianenko, a tutti noto semplicemente come Fedor. è stato il fighter più dominante di questo primo decennio del secolo.
La carriera e le gesta di questo fighter russo, nato in un piccolo centro della Russia, successivamente diventato Ucraina, si incrociano con quelle di un altro grande: Mike Tyson.
A differenza di questi, Fedor ha trascorso una vita tranquilla e schiva al di fuori del ring, tanto da passare quasi come "personaggio anonimo" nei primi anni della sua attività, ma come Tyson si è fatto conoscere per lo stile aggressivo, incalzante. Una furia che si trasformava al suono del gong. Un finalizzatore spettacolare, in gardo di chiudere i suoi incontri attraverso qualsiasi soluzione.
Come Tyson, ha vissuto una seconda parte di carriera che ha offuscato lo splendore della prima, senza peraltro avere la forza di poterla cancellare. ha perso match che probabilmente non avrebbe mai perso 4-5 anni prima.
Fedor ha avuto un ottimo striking, ma non è stato il migliore. Ha vacillato in svariate occasioni, eppure ha dominato il migliore colpitore di sempre, Cro Cop, battendolo in piedi. A terra è stato quasi finalizzato da Mark Hunt, eppure ha dominato al suolo Minotauro, anch'egli uno che ha trasferito nel migliore dei modi il Jiu Jitsu nelle MMA.
La sua peggiore sconfitta è stata con Antonio Silva, che ha messo in evidenza alcune carenze di uno stile che non ha mai subito una vera e propria evoluzione.
Fedor ha schiacciato Minotauro, il migliore prima dell'avvento del russo, in maniera totale ed in due occasioni. E Minotauro è stato un fighter due spanne superiore ad Antonio Silva. Fedor ha perso con Henderson, il quale è stato a sua volta sconfitto, ai tempi del Pride, dal fratello di Minotauro, anch'egli un lottatore che mai ha raggiunto grandi picchi in carriera.
La proprietà transitiva non esiste nelle MMA, ma un qualche seppur minimo significato circa l'attuale condizione del russo, certamente può averla.
Fedor combatte ancora, non so con quanta voglia e con quali prospettive, ma di lui rimane certo il marchio di un campione che si è proposto con l'immagine di una persona comune, con un carattere schivo, riservato e mite, quando fuori dall'arena.
Una icona ed un simbolo delle MMA moderne.
Fedor torna alla vittoria, battendo per decisione unanime Jeff Monson, un vecchio fighter monodimensionale, con pochissime armi nel suo arsenale.
Match molto monotono, con Monson che non ha mai impensierito il Campione russo, cercando solo ed esclusivamente di portare il match al suolo, possibilmente mettendo spalle a terra l'avversario.
Fedor ha evitato tutte le entrate dell'americano e si è limitato a controllare l'incontro in piedi, con low kicks e diretti, portati peraltro sempre con meticolosità, ma senza imporre grande ritmo.
Quando ha evitato le entrate di Monson, è riuscito a mantenersi sopra, ma non ha mai rischiato realmente di aprirsi la strada per il GnP.
L'obiettivo era vincere e vittoria è stata. Memore delle tre ultime brucianti sconfitte, Fedor ha preferito ottenere il massimo risultato correndo il minor numero di rischi.
Il tutto lascia ancora senza risposta le perplessità che il fighter russo ha suscitato nelle ultime uscite.