venerdì 25 novembre 2011

Fedor Emelianenko


Fedor Emelianenko, a tutti noto semplicemente come Fedor. è stato il fighter più dominante di questo primo decennio del secolo.
La carriera e le gesta di questo fighter russo, nato in un piccolo centro della Russia, successivamente diventato Ucraina, si incrociano con quelle di un altro grande: Mike Tyson.
A differenza di questi, Fedor ha trascorso una vita tranquilla e schiva al di fuori del ring, tanto da passare quasi come "personaggio anonimo" nei primi anni della sua attività, ma come Tyson si è fatto conoscere per lo stile aggressivo, incalzante. Una furia che si trasformava al suono del gong. Un finalizzatore spettacolare, in gardo di chiudere i suoi incontri attraverso qualsiasi soluzione.
Come Tyson, ha vissuto una seconda parte di carriera che ha offuscato lo splendore della prima, senza peraltro avere la forza di poterla cancellare. ha perso match che probabilmente non avrebbe mai perso 4-5 anni prima.
Fedor ha avuto un ottimo striking, ma non è stato il migliore. Ha vacillato in svariate occasioni, eppure ha dominato il migliore colpitore di sempre, Cro Cop, battendolo in piedi. A terra è stato quasi finalizzato da Mark Hunt, eppure ha dominato al suolo Minotauro, anch'egli uno che ha trasferito nel migliore dei modi il Jiu Jitsu nelle MMA.
La sua peggiore sconfitta è stata con Antonio Silva, che ha messo in evidenza alcune carenze di uno stile che non ha mai subito una vera e propria evoluzione.
Fedor ha schiacciato Minotauro, il migliore prima dell'avvento del russo, in maniera totale ed in due occasioni. E Minotauro è stato un fighter due spanne superiore ad Antonio Silva. Fedor ha perso con Henderson, il quale è stato a sua volta sconfitto, ai tempi del Pride, dal fratello di Minotauro, anch'egli un lottatore che mai ha raggiunto grandi picchi in carriera.
La proprietà transitiva non esiste nelle MMA, ma un qualche seppur minimo significato circa l'attuale condizione del russo, certamente può averla.
Fedor combatte ancora, non so con quanta voglia e con quali prospettive, ma di lui rimane certo il marchio di un campione che si è proposto con l'immagine di una persona comune, con un carattere schivo, riservato e mite, quando fuori dall'arena.
Una icona ed un simbolo delle MMA moderne.

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