martedì 20 ottobre 2015

Cambiare il gioco, il segreto per mantenersi competitivi

Io credo molto nella personalizzazione del Jiu Jitsu. Rendere propria l'Arte, "interpretando" ed "adattando" tecnica e movimenti al proprio fisico, alla propria indole ed al proprio stile.
Una interpretazione che deve creare un Jiu Jitsu che possa trarre ispirazione da più fonti, ma che, al tempo stesso, sia ritagliato su chi lo pratica.
Ed è in virtù di questo che credo sia indispensabile mantenere un livello di aggiornamento costante, senza fissarsi in maniera ossessiva su ciò che si conosce meglio, bensì ampliando il proprio gioco, esplorando nuove posizione, nuovi movimenti e nuovi schemi, in maniera da risultare sempre innovativi ed imprevedibili.
Pena, a proposito delle difficoltà di Vieira con Buchecha mi diceva: "Buchecha non ha uno schema definito. Una volta fa guardia, una volta attacca per portare a terra. Una volta fa una guardia e, l'incontro dopo, cambia tutto. Questo confonde Vieira, che è abituato ad avversari che lo "aspettano" in guardia".
Lo stesso Pena diceva che lui prova sempre nuovi schemi, pur prediligendo attaccare la schiena.  
E senza dimenticare che Vieira, fino a cintura viola, è stato un guardiero...

Nessun commento:

Posta un commento