giovedì 19 febbraio 2015

Combattere o non combattere?


Tra i tanti giovani che si avvicinano alla nostra Accademia, non sono pochi coloro che, pur con una conoscenza molto minima dello sport, intendono, da subito, dedicarsi all'agonismo.
I primi allenamenti, i primi test (sparring), ridimensionano, molto spesso, le intenzioni di chi si era ripromesso il traguardo della gara o del combattimento.
Spesso, la conseguenza, può' essere l'abbandono della pratica.
Colpire e, soprattutto, essere colpiti, allenarsi oltre i propri limiti, non è da tutti e non é per tutti.
Approcciarsi allo sport in maniera esplorativa è forse l'atteggiamento migliore e più proficuo, a meno che non si conosca in maniera profonda se stessi.
Partire quindi con un atteggiamento "sobrio", praticando 2-3 volte a settimana, per poi, nel caso, intensificare e, progressivamente, arrivare a competere, credo sia lo spirito più sano e vincente.
Se non ci si riscoprirà "guerrieri", almeno si apprezzerà l'esperienza di imparare uno sport, a cui si potrà dare moltissimo, ricevendo altrettanto in cambio, pur senza la gara.
E' vincente chi ha coscienza dei propri limiti, non chi finge di ignorarli.

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