Allenamento resistenza anaerobica
METODI ALTERNATI ED INTERVALLATI
Quelli alternati ed intervallati sono metodi fondamentali per
superare i livelli prestativi raggiunti con l'allenamento lungo e medio.
Queste tecniche si basano sull'esecuzione di ripetute ad intensità
submassimale, intervallante da un certo periodo di recupero a ritmo
inferiore. Il riposo tra un allungo e l'altro, quindi, non dev'essere
completo; al contrario, l'atleta dovrà continuare lo sforzo ad un ritmo
più o meno moderato.
Durante le ripetute ad intensità submassimale (generalmente della durata di 30"-3'), si ha una massiccia produzione di acido lattico che fa contrarre, in breve tempo, un certo debito di O2 . Nel successivo periodo di recupero il cuore ed i polmoni
rimangono particolarmente stimolati, con lo scopo di colmare il debito
di ossigeno e smaltire il lattato prodotto. Un simile allenamento è
utile per migliorare la potenza aerobica (massima quantità di energia prodotta dal metabolismo aerobico
nell'unità di tempo) e la resistenza lattacida (la capacità di
sopportare e smaltire l'acido lattico). Si avrà inoltre un miglioramento
generale di tipo cardiovascolare e respiratorio, nonché una più
efficiente resistenza mentale ed attitudine allo sforzo. Il metodo ad
intervalli migliora anche la soglia anaerobica ed evita la bradicardia
(riduzione delle pulsazioni cardiache con difficoltà a raggiungere i
valori di FCmax durante lo sforzo) indotta dalla corsa continua a bassa
intensità.
I metodi di allenamento alternati ed intervallati sono
particolarmente numerosi, dal momento che è possibile intervenire
sull'intensità, sul numero e sulla durata delle ripetute, sulla
tipologia di terreno (salita,
discesa ecc.), sul ritmo e sulla durata del recupero. Tra questi, il flartlek (gioco di andature) è il meno strutturato, perché l'atleta si allena in un terreno (collinare, campestre...)
che lo obbliga a variazioni di ritmo (salite, discese, tratti
sconnessi, pozzanghere ecc.). Si ha quindi una non trascurabile
interazione dell'atleta con la natura, tanto che spesso il fartlek è
considerato una strategia rigenerante (il ritmo è imposto anche dalle
sensazioni individuali),
piuttosto che condizionante (proprio perché manca di strutturazione).
Molto più allenanti e specifiche al gesto di gara sono le prove
ripetute, in cui l'atleta si impegna quasi al massimo in tratti misurati
o in periodi di tempo prestabiliti, per poi recuperare secondo quanto
stabilito dal programma. Oltre che tra una prova e l'altra, si potrà
concedere un ulteriore e più lungo periodo di recupero anche tra una
serie (gruppo di 3-6 ripetizioni con relativo recupero) e l'altra.
Questi metodi, come anticipato, sono tipici degli atleti evoluti ed
utili per
chiunque voglia ottimizzare la propria prestazione; certo, nella
loro concezione classica non sono adatti al principiante, che potrebbe
comunque alternare brevi tratti di camminata ad altri di corsa per
abituarsi gradualmente al gesto, senza sovraccaricare troppo il sistema
cardiovascolare e quello muscolo-scheletrico. A parte quest'ultimo caso
ed escludendo anche il fartlek classico, i metodi intervallati
necessitano di adeguati tempi di recupero, al fine di permettere
all'organismo di metabolizzare i carichi allenanti. In effetti un
recupero inadatto rischia di sortire effetti opposti a quelli sperati;
per questo motivo tali sedute sono in genere separate dal almeno 3 o 4
giorni in cui si svolgono allenamenti diversi e comunque meno
impegnativi.
Metodi di allenamento della resistenza anaerobica
L'allenamento della resistenza anaerobica si propone di elevare la
potenza dei meccanismi energetici che avvengono in assenza di ossigeno.
Il principio generale è di sottoporre l'organismo a lavori di intensità
elevata, ma di breve durata. Molto utilizzati sono, anche in questo
caso, i metodi intervallati, in cui le ripetute hanno tuttavia
un'intensità superiore (fino al 95-100% del massimale) ed una durata
limitata. Nei mezzofondisti (soprattutto in quelli veloci) tali tecniche
migliorano l'elasticità e la reattività muscolare, ma anche, cosa
importantissima, la tolleranza individuale all'acido lattico (prodotto
massicciamente ad intensità submassimali); si acquista inoltre una
migliore efficienza della pompa cardiaca e la capacità / velocità di
recupero dopo variazioni di ritmo.
L'allenamento della resistenza anaerobica alattacida si realizza
anche con l'applicazione
di esercizi con sovraccarichi e di opposizione, specie quando si
vuole migliorare la forza resistente (effettuare sollevamento pesi,
correre indossando un giubbetto pesante, correre in salita, trainare o
meglio
spingere un oggetto, indossare cinture drag o "vaschette" nel nuoto
ecc.); utili anche i balzi e gli sprint brevi con aumento
graduale della lunghezza. Nel ciclismo, un esempio classico è dato
dalle S.F.R (Salite-Forza-Resistenza),
in cui si spingono rapporti particolarmente lunghi in tratti
determinati di salita a basso regime di pedalate (30-40 rpm). Come
dice il nome, questo lavoro stimola la forza resistente, ma anche
quella lattacida (se brevi), nonché la resistenza lattacida (se medie) o
quella specifica (se lunghe).
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