mercoledì 18 aprile 2012

Jiu Jitsu ed Ego


L'ego è il primo confronto con cui chiunque si avvicini al Jiu Jitsu deve misurarsi. L'ego (l'IO), traducibile anche come orgoglio personale, viene messo alla prova ogni qualvolta ci si confronti con un avversario o un compagno di allenamento.
Soprattutto i principianti, che si trovano a dover "battere" più volte nella stessa serata, provano la frustrazione di doversi "arrendere" senza avere strumenti per potersi opporre.
Ma sarà proprio questo battesimo che permetterà a coloro che riusciranno a mantenere uno spirito più sereno, mettendo da parte il proprio "ego", ad ottenere i frutti migliori.
Saranno coloro che più testeranno il proprio Jiu Jitsu, aprendolo sempre al rischio di finalizzazione, ma provando altresì varianti e cambiamenti che miglioreranno più rapidamente, a dispetto di chi si chiuderà in quei  movimenti redditizi e ripetitvi, che spesso sono funzionali per un periodo limitato.
E' questo il fenomeno che si definisce "involuzione".
Una cintura più alta o un praticante più esperto non deve cercare ossessivamente la finalizzazione. Questa arriverà naturalmente, se avrà praticato un buon Jiu Jitsu.
Alcuni atteggiamenti che individuano una persona con un ego elevato possono essere:


  • Tardare l'arrivo in palestra, in maniera da evitare la parte di riscaldamento/condizionamento
  • Interrompere l'Insegnante 
  • Fare di tutto pur di evitare di battere
  • Usare grande energia con i più inesperti, forzando al massimo per finalizzare ad ogni occasione
  • Mettere in discussione gli avanzamenti di grado
  • Ritenere come validi solo i propri insegnamenti, mettendo in discussione quelli altrui (per chi insegna)

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