sabato 26 gennaio 2013

L'amaro Europeo di Lisbona


Andrea ha perso al secondo turno dell'Europeo, dopo aver stravinto la prima lotta. Quando si vince si vince tutti assieme, ma anche quando si perde si perde tutti assieme. Chi viene sconfitto, almeno da noi, non rimarrà mai solo.
Si vince e si perde, come nella vita, ed ogni gara o torneo è un passaggio, che talvolta ci vede trionfare, altre volte battuti. I conti sono sempre sommari e si fanno a fine carriera.
Tutti abbiamo perso al secondo turno dell'Europeo, nessuno escluso ed Andrea ha lottato e si è messo in discussione, nonostante non sia giunto alla competizione nelle condizioni di 6-7 mesi fa.
Ad un mese dalla gara sono stato sul punto di consigliargli di non fare la gara, perché mi rendevo conto che, per varie ragioni, non si stava allenando adeguatamente per un appuntamento di tale livello, ma poi ho temuto che la cosa potesse turbarne la serenità, nel caso avesse voluto farla comunque. Ho anche pensato che, in fondo, ad una gara così importante era giusto che potesse prendere parte. 
Forse tutti noi potevamo fare di più. Ho già parlato con lui e, al suo ritorno, analizzeremo assieme quello che non è andato per il verso giusto. Come lui tantissimi altri fortissimi atleti hanno lasciato il torneo nei primissimi turni.
Andrea ha comunque fatto onore a se stesso ed alla sua Accademia e merita rispetto, solidarietà ed affetto, perché ha preso parte ad una delle gare più importanti del Jiu Jitsu internazionale.
Andrea ha perso una lotta, ma, da Settembre ad oggi, ha vinto due tornei di Jiu Jitsu, ha fatto terzo posto nella Coppa Italia di Grappling e, in mezzo, ha combattuto un match di MMA, preparato in 3 settimane, fidandosi del sottoscritto, senza alcuna garanzia. E di questo gliene sarò per sempre grato.
Andrea ha fatto tanto per la nostra Accademia e nessuno lo metterà in discussione per una sconfitta. Io ho la massima fiducia in lui e gli faccio i complimenti per aver preso parte a questo campionato a cui mi auguro di vedere più nostri partecipanti prossime edizioni. E' un ragazzo di cuore, benvoluto da tutti ed un trascinatore, pertanto la mia opinione di lui, non cambia nemmeno di una virgola.
Tutti noi potevamo fare qualcosa di più. Ma questo stop renderà Andrea e la nostra Accademia ancora più forte, come è già accaduto in passato.
Riarmarsi di nuovo, perché ci sono mille battaglie da combattere ed una sconfitta maturata in sette minuti, non pregiudicherà mai quanto fatto e dimostrato in tre anni. Non credo ci siano idioti che la vedano diversamente.
Non abbiamo lacrime da versare, ma la calma di chi sa di essere forte, anche in una giornata amara come quella di ieri.
Andrea, ci vediamo sul tatami.

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