mercoledì 9 luglio 2014

MMA: moda o futuro?


Difficile comprendere l'attuale situazione delle MMA. C'è qualche evento in più, qualche fighter in più ma, di fatto, la situazione, in Italia, non è mai cambiata.
Chi combatte recrimina sul fatto che non ci siano insegnanti di livello e che sia pieno di "improvvisati" che si riscoprono Maestri.
Può essere certamente vero, ma vi è da dire che il "self training", alternativa per molti obbligata, non ha portato a grandi risultati. E sono anche convinto che, qualora vi fosse un "entourage" tecnico riconosciuto per fama e risultati, l'asse si sposterebbe di poco. Siamo attanagliati da invidie, guerriglie, accordi per realizzare federazioni, battaglie per il posto di rilievo, ma il contenuto (combattenti e risultati), stentano ad arrivare.
Gli italiani restano i meno competitivi, in Europa, tra i Paesi che abbiano un minimo di credibilità sportiva.
Credo che alla base ci sia una frammentazione ed una rivalità che non può che portare a pochissimi risultati, come, del resto, avvenuto fino ad ora.
Palestre attrezzate cominciano ad esserci, ma perché condividere l'allenamento in un luogo più appropriato di quello in cui alleno i miei, con il rischio di vederli andar via?
Amiamo e coltiviamo gli orticelli.
A questo si aggiunga la mancanza di costanza di alcuni fighters, la rarità degli eventi (sono aumentati, ma non si organizza comunque a sufficienza e chi lo fa, quasi sempre ci rimette), la difficoltà di trovare motivazioni per combattenti che prendano botte per qualche centinaio di euro e molto altro.
Non ho la soluzione in tasca, ma credo che una gestione differente di questo sport sia d'obbligo. Indipendentemente da tutto.
Chi combatte merita di più.

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