mercoledì 9 giugno 2010

Sambo: dalla Russia uno stile di lotta completo


«SAMozashita Bes Oruja» vale a dire «difesa personale senza armi» è la frase russa da cui deriva il nome SAMBO.
Il Sambo è considerata l’arte marziale russa, anche se, per come è stato codificato e per il suo regolamento sportivo, può essere propriamente considerato la vera lotta Internazionale per antonomasia, in cui tutti i lottatori di ogni parte del mondo possono esprimersi trovando spazio per le loro caratteristiche tecnico – tattiche.
Vista la particolare predisposizione verso le discipline da combattimento, che contraddistingue tutti i popoli delle varie regioni dell’ex URSS, nel Sambo si riscontrano anche tutti gli stili tradizionali di quelle regioni che vantano secoli di esperienza appunto nelle discipline da combattimento (praticate ora più a livello folkroristico) come la lotta mongola, la lotta turkmena, la cidaoba georgiana, il kurash, la lotta moldava etc…
Il Sambo ha un ricco bagaglio tecnico, per il combattimento ravvicinato od a distanza, con sollevamenti e proiezioni, prese dolorose, leve articolari ai gomiti, ai polsi, alle spalle, alle anche, alle ginocchia ed alle caviglie, nonché tecniche di controllo a terra e di soffocamento.
Oltre alla tecnica, il Sambo studia la preparazione fisica, grazie a metodi moderni e collaudati.
Il Sambo è uno sport completo e formativo, praticato non solo come disciplina da combattimento agonistica, come addestramento per i giovani militari e come preparazione fisica per gli adulti, ma anche come principale metodo di educazione sportiva per i ragazzi in età scolare.
Per quest’ultimi è un eccellente allenamento che rende il corpo elastico e forte; educa alla costante ricerca di un movimento preciso ed armonico favorendo un corretto sviluppo psico-motorio.
Inoltre educa all’autodisciplina, alla collaborazione ed al rispetto per gli altri.
Contrariamente a quello che può sembrare in apparenza, non spinge un ragazzino alla competizione esasperata, ma piuttosto alla ricerca del costante miglioramento di se stesso.
Considerare il Sambo solo uno sport è comunque riduttivo, sarebbe meglio dire che è un vero stile di vita.
Per trovare le radici del Sambo bisogna risalire agli anni venti, quando, presso il Distretto Militare di Mosca e la Dinamo (Centro Sportivo della Polizia), esperti lottatori furono incaricati di raccogliere le tecniche migliori da tutti gli stili di combattimento conosciuti al mondo.
L’obiettivo era quello di creare lo stile di difesa personale più efficace per l’Armata Rossa e la Polizia Segreta chiamata Cheka (che poi divenne il KGB).

I tecnici più impegnati furono Vassilj OSCHEPKOV, primo autorevole esperto russo, Victor SPIRIDONOV, primo insegnante di difesa personale della Dinamo, GALKOVSKY, SAGATELIAN, RUBANCIK, SKOLINKOV, SIDOROV, tutti studiosi degli stili di combattimento tramandati (nei territori ex URSS) dai tempi di Genghis Khan sino all’era moderna.
Va inoltre ricordato che dal 1923 Anatoly KHARLAMPIEV, insieme ad Ivan Vasilievich VASILIEV, viaggiò per anni con l’intento di perfezionare la conoscenza delle arti marziali orientali ma anche degli stili di combattimento più classici, dalla lotta greco – romana e stile libero alla boxe passando anche per la scherma.
Il risultato di questi studi cambiò definitivamente il vecchio “Vsebuch” ossia il metodo di allenamento militare voluto da V. Lenin dopo la rivoluzione, nel “Sam”, poi “Samoz” ed infine “SAMBO”.
Ogni tecnica di Sambo era studiata attentamente e finalizzata alle più svariate esigenze della difesa personale: per la Milizia, per la Polizia Segreta, per le Guardie di Confine, per la protezione di singole persone da immediato pericolo, per il personale di ospedali psichiatrici, per gli Ufficiali e per i soldati (con armi e senza) . Inoltre veniva valutato il contesto e l’ambiente in cui era necessario applicare una tecnica: luogo chiuso od aperto, con tanto o poco spazio, con la vicinanza di grossi oggetti come tavoli o piccoli oggetti ma pericolosi, oppure con armi non convenzionali di possibile utilizzo
La situazione politica e la vita dell’Unione Sovietica negli anni della rivoluzione socialista, resero più facile lo sviluppo di uno stile di combattimento avente connotati puramente russi, da qui la rapida diffusione di questa disciplina chiamata Sambo fuori dalle strutture militari.
Così il Governo Sovietico tolse il velo di segretezza che avvolgeva il Sambo per renderlo alla portata di tutta la popolazione civile ove si diffuse la versione sportiva inizialmente chiamata “Lotta – Sambo”.
Tra i fondatori, il più longevo fu A. Kharlampiev, infatti nell’immediato dopoguerra divenne Presidente della Sezione di Sambo dell’Unione Sovietica, vedendo il suo sport ottenere i primi successi in campo internazionale, per questo viene spesso ricordato come il padre spirituale del Sambo.
Il 16 novembre 1938 è considerata la data di nascita ufficiale del Sambo, quando fu riconosciuto come disciplina sportiva dal Comitato Superiore per la Cultura e lo Sport dell’URSS.
Nel 1972 vi fu il primo campionato europeo (Riga) e nel 1973 il primo campionato mondiale (Teheran).
Attualmente la pratica nel mondo è regolamentata dalla F.I.A.S. (Federazione Internazionale Amatori del Sambo) a cui aderiscono 52 federazioni nazionali.


Come ogni federazione internazionale, la FIAS segue le regole dettate dal C.I.O. (Comitato Olimpico Internazionale) www.olympic.org .
Parallelamente al C.I.O. esiste il G.A.I.S.F.(General Association International Sports Federations) www.agfisonline.com , organizzazione collegata al Comitato Olimpico Internazionale, presso la quale sono accreditate le federazioni internazionali di tutti gli sports olimpici e non olimpici.
Il G.A.I.S.F. garantisce sulla serietà dell’attività svolta dalle singole federazioni mondiali, presso il quale l’unica federazione accreditata per il Sambo è la F.I.A.S (Federazione Internazionale Amatori del Sambo) www.sambo.com .
La FIAS è l’unico organo internazionale deputato a regolamentare l’attività del Sambo nel mondo insieme alle federazioni continentali ad essa collegate.

L’Italia è a sua volta rappresentata presso la FIAS dalla F.I.L.S. (Federazione Italiana Lotta Sambo) www.filsambo.it .
Ogni anno viene celebrato un campionato mondiale per ogni classe di età: Cadetti (16-18 anni), Juniores (19-20 anni) e seniores (adulti oltre i 20); c’è anche un campionato del mondo masters riservato agli oltre 35 anni.
Stessa organizzazione vi è per il campionato continentale (europeo, asiatico, panamericano ed africano).
E’ importante precisare che tutte le suddette manifestazioni agonistiche sono sia maschili che femminili e che vi sono 9 categorie di peso per ogni fascia di età. Esistono anche numerosi Tornei internazionali, 5 dei quali sono considerati professionali di categoria “A”.
Vi sono anche manifestazioni agonistiche per i minori di 16 anni.

(tratto da www.filsambo.it)

Regolamento agonistico

MaterassinaFormulato per dare all'incontro sportivo le caratteristiche di uno scontro reale. Un sambista deve prevalere sull'altro buttandolo a terra, senza limitazioni di prese, con l'unico vincolo di mantenersi attivo durante l'incontro, possibilmente ottenerne la resa prima del limite grazie ad una leva articolare alle braccia od alle gambe, che metterebbe l'avversario realmente fuori combattimento.

Area di gara

I due sambisti iniziano il combattimento al centro della materassina.
La durata del combattimento è:
  • 5 minuti effettivi per i maschi juniores e seniores;
  • 4 minuti effettivi per le femmine juniores e seniores;
  • 3 minuti effettivi per le classi esordienti e cadetti m/f.
Fuori Fuori Fuori Durante la lotta in piedi s'interrompe quando un sambista mette un piede fuori dalla linea rossa di pericolo; mentre nella fase del combattimento a terra si interrompe quando l'azione non è più attiva oppure quando un sambista ha metà del corpo fuori dalla suddetta zona.

Abbigliamento

Due sambisti, uno vestito di rosso e l'altro di blu, indossano:
  • una giacca (Kurtka), simile ad una moderna giubba, con due spalline e dei passanti per infilarvi un'apposita cintura;
  • calzoncini corti elasticizzati (Shorti) del colore del Kurtka;
  • delle apposite scarpette (Sambofki o Barzofky), fatte in pelle morbida senza gomma od eventuali altri materiali rigidi.
Kurtka Sambofky Shorty

Punteggio

La vittoria anzitempo, oltre che per una leva articolare, è aggiudicata se chi esegue la tecnica effettua un'ampia e proiezione a terra dell'avversario con velocità e controllo, rimanendo lui stesso in equilibrio sui due piedi. Chisto!Quando, durante la medesima tecnica, l'esecutore perde l'equilibrio appoggiando una qualsiasi parte del corpo a terra, ottiene 4 punti; a secondo di come cade l'avversario, si attribuiscono 4 punti, 2 punti od 1 punto. Si può ottenere un vantaggio anche mantenendo l'avversario con la schiena a terra e controllandolo con il proprio petto al di sopra della cintura. Questa forma di immobilizzazione applicata per 10 secondi vale 2 punti e per 20 secondi 4 punti, oltre i quali va risolto l'incontro con una leva articolare od una presa dolorosa. Perchè afferrare l'avversario con una presa di sottomissione durante un combattimento da strada, non garantisce la soluzione favorevole dello scontro. Con l'immobilizzazione non si possono ottenere più di 4 punti per ogni incontro. Nell'incontro sportivo è attribuita la vittoria per netta superiorità tecnica, quando si ottengono 12 punti di vantaggio . La sanzione viene data quando un sambista, dopo un primo vviso dell'arbitro, mantiene un comportamento scorretto o passivo. Il richiamo ufficiale corrisponde all'attribuzione di 1 punto all'avversario; al 3° richiamo per passività viene decretata la sconfitta.

Arbitraggio

Il giudice del tavolo centrale coordina lo svolgimento dell'incontro, in particolare si occupa si segnare il punteggio sul verbale di gara, sul tabellone confermando il punteggio all'arbitro di sedia e vigilando sul cronometrista. L'arbitro di sedia convalida il punteggio dell'arbitro centrale, indicandolo con gli appositi segnali. L'arbitro in materassina, oltre ad utilizzare l'apposito fischietto per l'inizio e l'interruzione dell'incontro, dirige l'incontro con i seguenti segnali:

Valutazioni delle tecniche: Vittoria totale

Chisto!prima del limite:
  • Resa dell'avversario per presa dolorosa (leva) od abbandono;
  • Proiezione perfetta sulla schiena od in ponte, rimanendo in equilibrio sui due piedi.

Proiezione perfetta Leva dolorosa

Valutazioni delle tecniche: 4 punti

  • Quattro puntiassegnati quando in una proiezione perfetta, chi esegue la tecnica perde l'equilibrio, appoggiando a terra anche un solo ginocchio.
  • assegnati per 20 secondi di immobilizzazione a terra (non ripetibili nell'arco di un combattimento).
Tecniche da 4 punti

Valutazioni delle tecniche: 2 punti

  • Quattro puntiassegnati quando avviene una proiezione sul fianco, quando chi esegue la proiezione rimane in piedi e chi cade finisce sul petto o sul fondo schiena.
  • quando la proiezione viene fatta sulla schiena ma chi la subisce si trova già in ginocchio e da lì finisce a terra senza sollevamento, oppure chi la esegue comincia la tecnica da terra e vi rimane sino alla fine del gesto tecnico.
  • durante un'immobilizzazione da 10 a 19 secondi
Tecniche da 2 punti

Valutazioni delle tecniche: 1 punto

  • Un puntodato quando durante una proiezione l'avversario finisce a terra in seguito ad un semplice squilibrio ma con controllo;
  • quando viene fatta una proiezione senza controllo e l'avversario riesce a girarsi sulla pancia oppure non appoggia a terra ne la schiena ne un fianco, dimostrando una difesa reattiva;
  • dato quando l'avversario subisce un richiamo ufficiale per passività.
Tecniche da 1 punto

Prese o colpi non consentiti

  • Proiezione a terra volutamente di testa;
  • Testate, gomitate o ginocchiate;
  • Strangolamenti;
  • Prese al volto, alle orecchie o torsioni della testa;
  • Leve alle dita delle mani o dei piedi;
  • Torsioni dei polsi o delle caviglie;
  • Prese al gonnellino basso della giacca, all'interno della manica ed ai calzoncini;
  • Difesa prendendo il telo od altre protezioni della materassina.
Azioni vietate Azioni vietate Azioni vietate Azioni vietate

Da ricordare

Un'immobilizzazione è valida quando l'avversario è schienato e vi è un controllo con il contatto del petto . - Un sambista può ottenere un massimo di 4 punti di immobilizzazione, per tutto l'incontro, anche in azioni diverse. Oltre a questi l'azione di immobilizzazione deve essere cambiata per eseguire una leva.
L'azione per fare una leva può durare 1 minuto, al termine del quale l'arbitro può fare rialzare i due lottatori . Per azione di leva si intende un'evidente iniziativa di forza volta esclusivamente ad eseguire una singola leva al braccio od alla gamba, senza alcuna interruzione nel movimento e nella direzione della forza. Quando chi esegue la leva cambia la tecnica, in una semplice azione di controllo oppure interrompe l'azione per cambiare leva, si ricomincia il conteggio. L'azione di leva viene indicata dall'arbitro centrale con il braccio teso in avanti ed il pugno chiuso.
I punti per le passività vengono dati quando si ha la conferma del giudice di tavolo. Al primo richiamo per passività viene dato un punto all'avversario, al secondo richiamo due punti. Al terzo richiamo ufficiale per passività si perde l'incontro.
Un'azione di attacco da in pedi, può non produrre una tecnica valutabile con un singolo punto, tuttavia la stessa azione viene riscontrata ufficialmente dall'arbitro che la indica come azione attiva. L'arbitro indica l'azione attiva con il braccio piegato ed il pugno chiuso vicino alla spalla. Un'azione attiva può essere valutata anche nella lotta a terra: durante l'immobilizzazione inferiore a 10 secondi e durante un tentativo di leva che viene interrotto dopo un minuto.

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