Al di là di ogni retorica, ho il dovere morale e la soddisfazione personale di dover ringraziare tutti coloro che sono fedeli alla nostra Accademia, nonostante la situazione lavorativa precaria, nonostante i problemi personali e, talvolta, anche di salute.
Vedere sul tatami persone che hanno trascorso o stanno trascorrendo giornate difficili, che versano la rispettiva quota associativa un mese prima della sua scadenza o, addirittura, la versano sapendo di poter frequentare "quando capita", mi riempie di orgoglio e mi fa pensare che, tutti assieme, stiamo facendo un bel lavoro.
Rivedere in Accademia ragazzi dopo anni di assenza, mi fa pensare che, in un certo modo, non siamo stati dimenticati.
Questa è la nostra forza, che va al di là del più grande dei risultati sportivi.
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